Sono indubbiamente il fenomeno musicale degli ultimi anni: punk, rock, folk, pop, scenici, coreografici e teatrali.. i Gogol Bordello sono musica a 360 gradi! Ormai sono richiestissimi ovunque, ma per l’Italia hanno un debole, prepariamoci dunque ad altre serate di pura festa in compagnia di questi gipsy punk! Le influenze che stanno alla base del sound dei Gogol Bordello sono davvero infinite: si parte dal punk dei Clash, passando per le musiche gitane tradizionali dell’est, fino ad arrivare alle sonorità folk tanto care a Manu Chao, strizzando l’occhio anche a ritmi più rigidi, caratteristici di band come i Fugazi o i The Stooges. A mischiare sapientemente tutti questi elementi un ensemble che più multietnico non si può: Eugene Hutz alla voce e chitarra, i russi Sergey Ryabtsev e Yuri Lemeshev rispettivamente al violino e alla fisarmonica, l’israeliano Oren Kaplan alla chitarra, l’italo-svedese con padre del Trinidad e Tobago Oliver Francis Charles alla batteria, l’etiope Thomas “Tommy T” Gobena al basso, il percussionista equadoregno Pedro Erazo, e per finire l’affascinante ballerina e percussionista Elizabeth Chi-Wei Sun, di origini cinesi. Il filo conduttore del gruppo è senza dubbio l’istrionico Heugene Hutz, figura più unica che rara: cresciuto in Ucraina, si forma musicalmente ascoltando bootleg di Birthday Party ed Einstürzende Neubauten. A causa del disastro di Chernobyl, nel 1986 abbandona la sua terra natia, e durante il suo girovagare tra Polonia, Ungheria, Austria e Italia, fino a ritrovarsi negli Stati Uniti attorno al 1993, inizia ad ascoltare e interessarsi alla musica gitana. Arrivato a New York incontra il chitarrista Vlad Solofar e il fisarmonicista Sasha Kazatchkoff, con i quali comincia a suonare utilizzando il nick Gogol Bordello.