Gli Opeth hanno trascorso più di due decenni a sviluppare costantemente una devozione fervida e implacabile alla progressione estetica (e alla perfezione) e una scalata alle vette del potere e del misticismo, ispirati dagli antenati dell’hard rock come i Black Sabbath, i Deep Purple e i Led Zeppelin. Sono innegabili le radici della band all’ombra di un doom carico di death metal scandinavo e di romanticismo dark. Ma le trascendenti altezze emotive e melodiche del decimo album degli Opeth, brillantemente intitolato Heritage, segnano un nuovo capitolo nella carriera del quintetto svedese. Il leader, cantante, chitarrista, cantautore della band Mikael Åkerfeldt ha rimodellato il percorso per la sua creazione artistica, senza sacrificare lo spiritualismo duramente vinto con i continui sforzi.
