Saves The Day

Intenti a perfezionare il loro power pop da metà anni Novanta, i Saves The Day non usano mezzi termini. Spesso etichettati come punk, i ragazzi – originari del New Jersey – sono orgogliosi di ritenersi al di sopra degli stereotipi tipicamente punk. Fra le loro influenze musicali annoverano i Dag Nasty e i Lifetime, ma anche i Police e gli Smiths, il cui aspetto pop si può ritrovare nella voce e nei testi scritti da Chris Conley, spesso impegnato a cantare di affari di cuore e perdite di un’amore. Non si lasciano andare a prevedibili inni da pogo, ma preferiscono show live energetici e di impronta post-punk. Chris Conley (voce), Eben D’Amico (basso), Ted Alexander (chitarra), David Soloway (chitarra) e Bryan Newman (batteria) fanno il loro debutto nel 1997 con “Can’t Slow Down”, LP che vede alla produzione Steve Evetts (Sepultura, Dillinger Escape Plan, Sick of It All). Due anni più tardi è la volta di “Through Being Cool”, album che li consacra ad una fanbase allargata e che ottiene un successo inaspettato in certi ambienti punk. Ciononostante, per la release successiva, “Stay What You Are” (2001, Vagrant Records), la band decide di non mantenere quella formula – che si era rivelata per certi versi vincente – ma decide di dare una maggiore struttura al proprio lavoro grazie all’aiuto di Rob Schnapf (Beck, Elliott Smith, Toadies) che si siede dietro i comandi come produttore.

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