Gli Shearwater nascono ad Austin, Texas, nel 1999 come side project di due membri degli Okkervil River, Jonathan Meiburg e Will Sheff. La band fa il suo esordio ufficiale nel 2001 con “THE DISSOLVING ROOM”, con una line up ufficiale composta da appunto da Sheff e Meiburg, più la ex-moglie di Meiburg, Kate Burke, al contrabbasso e Thor Harris alla batteria e al vibrafono. Il disco prende spunto da “Pink moon” di Nick Drake e mette sul piatto un indie rock soffuso e dallo stampo fortemente cantautorale. Un buon inizio che lancia il gruppo verso un secondo album, “EVERYBODY MAKES MISTAKES” (2002), nettamente più convincente, e un terzo “WINGED LIFE” (2003), su cui si annovera la partecipazione del polistrumentista Howard Draper, chiamato a dar corpo ad un sound dall’identità sempre più definita. Tra gli Okkervil River e gli Shearwater, le affinità sono molte, ma le due band, per quanto in parallelo, non arriveranno mai ad ostacolarsi. Piuttosto l’idea è che una sia il completamento dell’altra. La definitiva emancipazione avviene nel 2006, con la pubblicazione di “PALO SANTO” su Matador: qui è Meiburg a farsi carico della scrittura di tutti i pezzi, così come delle interpretazioni vocali. Il disco ottiene ottimi riscontri soprattutto di critica, tanto da convincere Meiburg a lasciare gli Okkervil River per dedicarsi in toto alla sua creatura. Nel 2008 esce “ROOK”, seguito nel 2010 da “THE GOLGEN ARCIPELAGO”, ideale chiusura di una vera e propria trilogia. Nel 2012, il passaggio alla Sub Pop porta in dote il settimo disco in casa Shearwater, “ANIMAL JOY”, un lavoro più diretto e meno evocativo rispetto al passato recente che vede la collaborazione di musicisti come Andy Stack (Wye Oak) e Scott Brackett (Murder by Death), seguito l’anno successivo da una raccolta di cover intitolata “FELLOW TRAVELERS”.
