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Chiuso il capitolo Sex Pistols, Johnny “Rotten” Lydon fonda i Public Image Limited (Pil), con i quali inizia un percorso sperimentale che nel corso degli anni li elegge tra i gruppi dark punk più rappresentativi. Fautori di un rock atmosferico, come tanti altri gruppi che presero il sopravvento sul finire degli anni ’70, proposero per oltre quindici anni una rappresentazione sinistra e paranoica dell’esistenza quotidiana. Attraverso questo progetto, Johnny ha la possibilità di dare libero sfogo alla sua creatività, insieme a Jah Wobble al basso, Keith Levene (ex Clash) alla chitarra e Tim Walker alla batteria. Il primo album “First Issue”, datato 1979, è una chiara presa di posizione all’interno dell’avventura punk, a metà tra violenza cieca e psicanalisi dell’alienazione. Attraverso sinistri monologhi, Rotten tocca il fondo della depressione esistenziale che si aggira senza meta tra dubbi e noie del quotidiano. Atmosfere desolate e alienanti si presentano anche in versione live: in occasione del primo show al Rainbow, a seguito della pubblicazione dell’album, Johnny canta con le spalle rivolte al pubblico, Wobble suona il basso seduto su una sedia e Keith osserva lo spettacolo con distacco. E’ però con il successivo disco, un doppio album intitolato “Second Edition” (originariamente pubblicato come “Metal Box” distribuito in una confezione di metallo) che i Pil definiscono il loro sound, combinando ritmi tribali con atmosfere stranianti e lisergiche. La prima parte è composta da cinque lunghi brani caratterizzati dal rumore basso e continuo della linea vocale. Nella seconda parte è invece il sintetizzatore a farla da padrone, dando vita a brani più ballabili. Il nuovo sound, ipnotico da una parte e dannato dall’altra, definisce così la direzione che il progetto Pil prenderà nel corso degli anni e che maturerà ulteriormente con “Flowers Of Romance”, che si spinge ancor più nel profondo con un’estesa sperimentazione strumentale: violini, cornamuse e percussioni africane. Nulla avviene per caso nel disco, tutto è calibrato con una cura certosina che ha come risultato la voluta disgregazione di suoni e parole che pervade il pubblico già dal primo ascolto. Nei lavori successivi la musica dei Pil imbocca una strada più commerciale, con suoni più diretti alla ricerca di un nuovo approccio con il pubblico. Nel 1984 nasce così “This Is What You Want”, che abbraccia un genere definito “instant energy/high energy”. Con la dipartita di Levine e Wobble, il nuovo corso spinge Johnny a cercare nuove eccezionali collaborazioni: nel 1985 collabora con Afrika Bambaataa per un LP, e da lì a poco realizza “Album” con la straordinaria partecipazione di Steve Vai, del violinista indiano Shankar e di Ginger Baker e Malachi Favors dell’Art Ensemble of Chicago. In pieno revisionismo punk il nuovo sound è commerciale pur non rinunciando alla melanconia dell’animo umano, descritta già nei lavori precedenti. Il nuovo esordio con “Happy” è più che positivo, proponendo un rock energico e brani a presa rapida come il singolo Seattle. I Pil lo promuovono con una serie di concerti in tutto il mondo senza disdegnare i luoghi meno battuti dalle tournée internazionali, come Tallin (dove suonano davanti a 150’000 spettatori al Glansnost Rock) e Atene (data caratterizzata da violenti scontri tra polizia e fan del gruppo). Il nuovo album vede la partecipazione di John McGeoch alla chitarra, Bruce Smith alla batteria e una sonorità più funky e disco che si ritaglia una propria nicchia all’interno della scena. Il successivo “9″ presenta ancora la stessa formazione e vede una sovrapposizione sonora di tastiere elettroniche, riff di chitarre, corali femminili, sezioni di fiati e d’archi e percussioni tribali. Il disco si situa agli antipodi della rabbia disperata dei Sex Pistols e della crisi depressiva dei primi Pil: il singolo Happy è una celebrazione dell’edonismo in musica. L’ultimo lavoro discografico della band è datato 1992, dal titolo “That Was Not” rappresenta un ritorno a sonorità più rock/funky, seguito da una tournée americana in compagnia di Bad, Live e Blind Melon. In ritorno dal nuovo continente intraprenderanno poi una serie di date nel Regno Unito, in Europa e in Sud America. Il 1993 segna invece una nota triste nella biografia del gruppo: Johnny Lydon dichiara che la band si prenderà una pausa, durante la quale lui si dedicherà al suo progetto solista. E’ il 1997 quando si torna a parlare di Public Image LTD con la pubblicazione di “Plastic Box”, una limited edition di 4 CD per un totale di 64 tracce descritto così da Johnny: “questa raccolta rappresenta una virgola, non un punto nella carriera dei PIL. Sono pienamente intenzionato a continuare il progetto, e nel futuro ci sarà molto da dire…” E’ infatti ora, dopo alcuni reunion show nel 2009 e negli anni successivi, che la band ha dichiarato che verrà rilasciato un nuovo album. Con il ritorno di Lu Edmonds (chitarra) e Bruce Smith (batteria) e con l’arrivo di Scott Firth (basso) sono pronti a tornare in studio. Il nuovo lavoro, che prenderà il titolo di “This Is Pill” sarà sicuramente una nuova dimostrazione dello spirito originale, ribelle e iconoclasta di Johnny Rotten, che attraverso i Pil ha avuto mezzo espressivo e possibilità di estendersi oltre rispetto alla carriera con i Sex Pistols.

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