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Lacuna Coil

Il goth metal italiano alla conquista del mondo, grazie a due cose: il mix tra classico e sperimentazione e il fascino animale di una tigre del palcoscenico. Il gruppo si forma a Milano nel gennaio 1994 con il nome Sleep Of Right, dietro cui si nascondono Andrea Ferro (voce) e Marco Zelati (basso). Li accomuna la passione per il goth metal, un’anomalia nel panorama musicale italiano, che da sempre predilige il power metal. Il bilancio: qualche concerto, qualche demo, fino a un’incisione con un’etichetta indipendente nel maggio 1995. Poco dopo in formazione entrano Cristina Scabbia alla voce, Claudio Leo alla chitarra e Leonardo Forti alla batteria e il moniker diventa Ethereal. La band incide un demo (“Promo Tape ’96”) che incanta i critici e soprattutto Waldemar Sorychta della casa tedesca Century Media, una delle più importanti del settore, che li mette sotto contratto. In realtà il loro sound è ricco di miriadi di sfumature che lo rendono a tratti inclassificabile nel campo del metallo gotico. I produttori della label lavorano a perfezionare il potenziale della lineup e a virarlo verso le sonorità emozionali del gothic/ambient: ne esce un nuovo nome, Lacuna Coil, ovvero Spirale Vuota, a significare le diverse venature sonore del liquido musicale in cui naviga la band. Non c’è niente da fare, i milanesi hanno proprio i numeri giusti, visto che anche i 28 minuti dell’EP omonimo inciso a fine ’97 ricevono recensioni entusiaste e varcano i confini italiani, ottenendo buoni risultati in tutta Europa e negli Stati Uniti. Non ci credete? Terrorizer Magazine li definisce “superbi”. A dicembre del 1997 i Lacuna Coil fanno da supporter al tour dei Moonspell. La primavera successiva girano il Vecchio Continente con i Gathering, lavorando contemporaneamente al primo CD, che i già numerosi fan attendono con ansia: il duo vocale Ferro-Scabbia fa in fretta a diventare cult. “In A Reverie” esce nel febbraio 1999, dopo aver ritoccato la formazione con l’innesto di Cristiano Migliore alla chitarra e Cristiano Mozzati alla batteria al posto di Leo e Forti. Le attese vengono confermate: il disco rivela una personalità musicale molto decisa, grazie a un approccio più diretto e ben coordinato dalla produzione. Potenza e malinconia sono il marchio di fabbrica dei Lacuna Coil, grazie ai ritmi ipnotici e alla magica intesa tra le voci (in inglese) di Andrea (il cui cantato a volte sconfina nel growling) e Cristina (che assurge in breve a sex symbol del pubblico metallaro). I paragoni si sprecano: assomigliano ai Gathering? Ai Theater Of Tragedy? Ai Paradise Lost con voce di donna? Di sicuro i cinque milanesi si disinteressano dei virtuosismi della stampa, ma sanno quello che fanno e lo fanno bene: melodia, esoterismo e metallo. Segue un’estate trionfale nei più importanti festival internazionali (tra cui Dynamo in Olanda, Metal Mania in Francia e Gods Of Metal in Italia) e nelle date del loro tour, che li vede suonare anche insieme a Skyclad, Samael, Lacrimosa e Grip Inc.. Nel 2000 la band incorpora un nuovo chitarrista, Marco Biazzi, e torna in studio per un nuovo EP, “Half Life”, che include per la prima volta un brano cantato in italiano (“Senza Fine”). È solo il preludio al secondo album, che vede la luce all’inizio del 2001 e ha per titolo “Unleashed Memories”. Prodotto sempre dalla Century Media negli Woodhouse Studios di Hagen (Germania), il lavoro del sestetto fa centro un’altra volta presso il pubblico goth, e li porta a diffondere il verbo dal vivo anche in Canada, Messico e Stati Uniti. In Europa la band si esibisce con altri gruppi di grido come In Flames, Dimmu Borgir, Moonspell e Tiamat; da Milano all’Astoria di Londra, un bel salto! Di nuovo al lavoro, senza sosta: a settembre 2002 è pronto il terzo disco, “Comalies”. La fama dei Lacuna Coil ha assunto un respiro internazionale, dimostrata dalla copertina su Kerrang! e da ottime recensioni su tutti i music-magazine più prestigiosi (tra cui Billboard Magazine e Alternative Press). Ancora una volta i Lacuna giocano al meglio con armonie tripartite, melodie seduttive che non ti escono dalla testa e l’effetto magico delle due voci, due principi opposti che si fondono in un’intesa come lo ying e lo yang. È un mix intossicante che sfonda definitivamente negli USA, tanto che tra aprile e giugno 2003 i Lacuna Coil riattraversano l’oceano per 13 date insieme ad altre band della Century Media. Senza trascurare le piazze italiane: l’Heineken Jammin’ Festival è la definitiva consacrazione per un gruppo che ha ancora molto da dare. Sirene, fantasmi, nebbie e riff strazianti: il sogno epico e ipnotico dei Lacuna Coil prosegue senza sosta, tanto che fra un live e l’altro riescono a battezzare la ristampa di tutto il materiale antecedente “Comalies” (i due album e i due EP escono nel corso del 2005). Il 2006 comincia all’insegna di Cristina Scabbia, nominata da Kerrang! e Terrorizer “la donna più sexy del rock mondiale”, e prosegue con il tradizionale lavorio di lancio del nuovo disco, “Karmacode” (marzo 2006). Con una marcia in più, però: il singolo “Our Truth” entra nella colonna sonora del film “Underworld: Evolution”, spianando la strada all’album e alle successive date dal vivo (che portano la band da una parte all’altra dell’Oceano Atlantico). Nel 2009 la band pubblica il disco “Shallow Life”, seguito nel 2012 da “Dark Adrenaline”.

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