Underoath

Metalcore di Fede. Gli Underoath si formano nel 1998 a Ocala, Florida, nell’appartamento del cantante Dallas Taylor, all’epoca ancora studente alle superiori. I suoi membri si professano tutti orgogliosamente cristiani e la loro musica è stata spesso accostata al christian metal, o comunque a quel grande calderone che va sotto l’etichetta di ‘musica cristiana’. Gli inizi sono segnati da continui e repentini cambi di line-up intorno a Taylor e al batterista Aaron Gillespie, che non gli impediscono di ottenere un contratto con la Takehold Records, sotto la quale, nel luglio del 1999, pubblicano il mini-album di sei tracce “Act Of Depression”, a cui segue l’anno successivo (sempre in formato mini-album) “Cries Of The Past”. Quest’ultimo segna la dipartita del chitarrista Corey Steger, sostenitore di un suono più potente e metal, e l’ingresso del tastierista Christopher Dudley, che contribuisce invece a dare un’impronta più classica (con l’aggiunta di qualche elemento di elettronica) al sound. Nel 2002, dopo che la Takehold chiude i battenti, il gruppo firma per la Tooth & Nail, sotto la quale realizza il proprio album di debutto, “The Changing Of The Times”: registrato con il contributo dei chitarristi Octavio Fernandez e Tim McTague, è un disco eclettico che spazia tra metalcore, emo e melodic metal, con sprazzi di rock più classico. Per il tour di supporto all’album la band partecipa al Vans Warped Tour 2003, durante il quale, però, si fanno insanabili le divergenze tra Dallas Taylor e il resto della band, che portano all’inevitabile abbandono del vocalist. Tutte le date successive del tour vengono cancellate e il gruppo sembra sul punto di sciogliersi. Fortunatamente le cose si sistemano e nell’ottobre 2003 gli Underoath si presentano al pubblico con una rinnovata line-up che, oltre al nuovo cantante Spencer Chamberlain, comprende ora anche il bassista Grant Brandell e il chitarrista James Smith (che affianca McTague). Con l’inizio del 2004 la band entra in studio di registrazione e a giugno licenzia il secondo album, “They’re Only Chasing Safety”: forte delle 350 mila copie vendute, prosegue il graduale distacco dalle radici metal per addentrarsi in territori più marcatamente emo e postcore. Per il lungo tour che segue il sestetto fa da supporto a gruppi come Thrice e The Bled, poi partecipa al Warped Tour e al Taste of Chaos, e infine intraprendere una serie di concerti da headliner. Nell’autunno 2005 esce una riedizione di “They’re Only Chasing Safety”, con quattro pezzi inediti e un DVD che raccoglie due ore di esibizioni live, poi, all’inizio del 2006, la band torna in studio di registrazione. Dalle session esce il materiale che va a comporre “Define The Great Line”, pubblicato nel giugno 2006. Il disco, definito dalla maggior parte della critica come il loro miglior lavoro fino a questo momento, vende nella sua prima settimana la bellezza di 98 mila copie, debuttando addirittura al secondo posto nella Top 200 di Billboard. L’estate che segue è all’insegna della turbolenza: il 28 luglio, infatti, gli Underoath decidono di abbandonare di sana pianta il Vans Warped Tour. Secondo un comunicato ufficiale la rinuncia a proseguire le esibizioni sarebbe stata causata dalla necessità di un chiarimento interno al gruppo, secondo altre voci, invece, tutto sarebbe nato da un furibondo litigio tra Fat Mike, frontman dei NOFX, e il cantante Spencer Chamberlain. Insinuazioni su un possibile scioglimento del gruppo vengono smentite poco dopo, quando il sestetto comunica che è più compatto che mai ed è pronto per intraprendere l’esibizioni internazionali del Taste Of Chaos.

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